Un po’ di storia
Non sono qui per annoiarvi o per improvvisarmi prof, non è da me, ma sapere qualcosa di essenziale a proposito del sushi può darvi una mano (lo spero) ad avvicinarvi a questa cucina, alle tradizioni e alla cultura giapponese.
Il kanji che rappresenta il termine sushi appare per la prima volta nell’ VIII secolo d.C. I due caratteri cinesi che formano la parola sushi significano “pesce conservato” e “pesce fermentato nel riso e sale”.
Il pesce conservato sotto riso (anche per un intero anno) veniva inviato a Kyoto, allora capitale, come contributo fiscale.
Solo nel V secolo si iniziò a bollire il riso e i giapponesi presero l’abitudine di mangiare anche a mezzodì.
Con il trasferimento del nuovo governo da Kyoto a Edo (l’attuale Tokyo) e l’istituzione di una forte struttura politica si volle incrementare la produzione di riso. Di conseguenza nuovi prodotti derivanti dal riso furono inventati, proprio come l’aceto di riso. Se fino ad allora il riso fermentava naturalmente, con l’introduzione dell’aceto di riso i tempi di preparazione del sushi si accorciavano notevolmente.
Hanaya Yohei all’inizio dell’ottocento propose per la prima volta il sushi nella forma in cui oggi possiamo apprezzarlo ovvero il sushi composto a mano e non più quello pressato in apposite scatole di legno che fino ad allora veniva offerto ai clienti e che aveva lunghi tempi di preparazione, i giapponesi non avevano molta pazienza di aspettare.
Questo cibo si trova un po’ dovunque in Giappone, purtroppo anche nei supermercati, inscatolato dalle industrie, non è il massimo.

Un’esperieza da non perdere è entrare in un sushi bar.
Appena si entra il primo chef vi da’ il benvenuto con voce alta e poi anche tutti gli altri addetti vi saluteranno allo stesso modo. Noterete una gran bella “confusione”. I cuochi spesso scherzano tra di loro ma poi saranno serissimi nei vostri confronti.
Ci si accomoda davanti al bancone dove vi sarà servita una tovaglietta calda per le mani e un bicchiere di acqua (tranquilli il coperto non esiste).
Il bancone dove sono esposti i tipi di pesce è di vetro quindi si può osservare l’abilità con cui si taglia il pesce e si preparano i nigiri. Non resta che ordinare quello che si vuole e mangiare. Ogni giapponese prima di mangiare dice IDATAKIMASU (prendere)… prendo l’ anima di questo cibo per nutrirmi…
Con il sushi si beve certamente del te verde che vi verrà offerto, poi del sakè (un fermentato di riso che raggiunge i 16 gradi) o della birra, ottima quella giapponese perchè non contiene molte bollicine.

La mia proposta
Tanti sono i maestri e tante sono le ricette che inventano e propongono senza mai trascurare la tradizione.
Il mio sushi è quello diffuso attualmente in Giappone dove mi reco per studiare e apprendere, quello tradizionale più alcuni piatti da me inventati soprattutto a base di frutta di stagione, formaggio e ovviamente pesce… non storcete il naso... si dice…oishii… è buono!
 
 
CATERING CUCINA GIAPPONESE
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